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TEMISTOCLE ERNANI

In famiglia Ernani la musica è di casa. Mamma Safronia Ernani, da sempre sopranominata Norina, e papà Zaccaria vivono di musica. Per il nostro Temistocle Ernani il destino è segnato. Nasce già dotato di una voce naturale e di forte personalità. Viene educato al conservatorio di Trieste e così la sua voce guadagna in dinamicità, estensione e potenza del suono, rendendola unica. Così fin da giovanissimo si guadagna un posto nell’Olimpo dei tenori. Per la voce ma anche per il suo carattere impetuoso, viene coniato per lui il termine: “Tenore furibondo”. Come Gaetano Donizetti, musicista prediletto della famiglia, frequenta obbligatoriamente il ginnasio e si diploma a pieni voti. Poco prima della fine degli studi musicali si laurea alla facoltà di lettere di Siena in Letteratura, Arte, Musica e Spettacolo e successivamente in Filologia Moderna. Per la sua tesi su “Gaetano Donizetti” merita il 110 e lode, il bacio accademico ed una delle prime standing ovation dell’aula magna gremita. Temistocle Ernani del grande compositore eredita la passione per: auto, donne, moto e la bella vita. La sua voce si propaga e riempie presto tutti i teatri lirici più prestigiosi del mondo.

Sold out per i 3800 posti al teatro Metropolitan Opera House di New York dove, nella parte di “Olindo” ne “I Longobardi alle Crociate”, canta come non mai preciso ed originale raggiungendo vette vocali irripetibili:La mia letizia infondereVorrei nel suo bel core!Vorrei destar co’palpitiDel mio beato amoreTante armonie nell’etereQuanti pianeti egli ha:Agir seco al cielo, ed ergermiDove mortal non va.

Conquistando 10 minuti di applausi con il fortunato pubblico che non dimenticherà mai quella serata, ignaro che, portata a termine quella interpretazione, Temistocle lascerà per sempre i palcoscenici. Rinuncia a tutti i suoi ingaggi all’apice del successo e nel momento di massima estensione e intensità vocale.

Nessuno ne sentirà più parlare.

È gourmet fin dai tempi dei suoi continui viaggi per lavoro e le conseguenti frequentazioni con chef e sommelier stellati sia in Italia che all’estero. Ama le nicchie di produzione vinicola ed alimentare di prodotti di eccellenza. Promuove i piccoli territori che premiano il lavoro di pochi eroici originali vignaioli. Partecipa in prima persona alla diffusione della cultura del vino e del cibo di qualità, pubblicando saggi e recensioni. Sommelier lui stesso si dedica finalmente e completamente all’attività di critico per la guida Michelin.

Collabora come consulente per la parte eno-gastronomica alla serie televisiva ”Il commissario Montalbano” ed a molti film come: “Il pranzo di Babette” (1987), “Il sapore del successo” (2015), “Le ricette della signora Toku” dove conia la frase “il cibo è l’estensione della natura” e lo staff del film mangerà “LA” confettura di fagioli Azuki perfetta (2015). Fra le tante altre collaborazioni e partecipazioni: “La cuoca del presidente” (2012), “Chef – La ricetta perfetta” (2014), “Ratatouille” (2007) dove fa assumere il suo amico fraterno Gualtiero Marchesi per dare voce all’ispettore sanitario, “Amore cucina e curry” (2014): di quest’ultimo gli rimane il vezzo, da lui inventato per il critico gastronomico del film, di far scivolare a terra il tovagliolo per valutare il grado di attenzione e quindi di qualità del servizio. La sua idea geniale gli rimane attaccata come un vizio e quindi tovagliolo suo, o di commensali, a terra anche in qualunque ristorante, trattoria, pizzeria o bettola si trovi. Purtroppo la scena si ripete spesso anche a casa di amici o quando si ha la fortuna di essere ospiti a casa sua.

Il suo tallone d’Achille, che spesso lo smaschera nelle sue visite ai ristoranti da recensire: si commuove fino alle lacrime davanti ad un vino, un abbinamento e ad un piatto perfetti e particolarmente squisiti. Quando la perfezione è massima canticchia quasi in trance l’aria del “Barbiere di Siviglia” di Rossini “Largo al factotum”:Ah, bravo Figaro!
Bravo, bravissimo!
Bravo! La la la la la la la LA!
Fortunatissimo per verità!
Bravo!
La la la la la la la LA!
Fortunatissimo per verità!
Fortunatissimo per verità!
La la la la, la la la la, la la la la la la la LA!

Forse leggenda o forse verità, si racconta che davanti ad un piatto di spaghetti alle vongole gommose, la pasta scotta, insipido e dal deciso sapore di vino scadente non sfumato, si mise in piedi in mezzo alla sala inferocito e, rivolto verso la cucina, intonò a voce piena l’aria del Rigoletto:Sì, vendetta, tremenda vendetta
Di quest’anima è solo desio…
Di punirti già l’ora s’affretta,
Che fatale per te suonerà.
Come fulmin scagliato da Dio
Il buffone colpirti saprà.

Subito dopo buttò all’aria il locale come una furia fra il fuggi fuggi dei clienti, in cucina si impossessò di quante più padelle poteva e uscì lasciando immobili e sbigottiti gli addetti. Dopo alcuni giorni fece pervenire allo staff un assegno a copertura delle spese. Nel biglietto accompagnatorio era ben indicato “non utilizzabile a copertura del pranzo che non pagherò mai” e “in cambio della rinuncia a dedicarsi nel futuro alla cucina”, l’aggiunta di un altro importo decisamente considerevole. Presidente dell’Associazione BGEG “Basta giudici e gastronomia“, contro le gare, i concorsi televisivi a tema gastronomico, i giudici cuochi opinionisti, la cucina cronometrata competitiva, gli chef che vendono padelle, caffè, maccheroni…

La redazione lo ringrazia per aver consentito l’uso del suo vero nome nelle Malefatte della Bora.