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Episodio 12
TESTO e ILLUSTRAZIONI di Maurizio Stagni TRATTO DA: “Le avventure di PINOCCHIO” di CARLO COLLODI nei capitolo: 27.
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I carabinieri si occuparono prima mettere in salvo Eugenio facendolo trasportare in paese e “quindi si volsero a Pinocchio, e dopo averlo messo in mezzo a loro due, gl’intimarono con accento soldatesco: Avanti! e cammina spedito! se no, peggio per te!”
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Alle volte una raffica di vento può essere un vero colpo di fortuna. “Cavato” di testa il berretto il vento lo lanciò lontano e Pinocchio da buon burattino educato, chiese ai due gendarmi se gli fosse stato possibile recuperarlo. I due gendarmi risposero che purché si facesse in fretta la cosa si poteva fare … Quale migliore occasione per Pinocchio scappare con il berretto in bocca così in fretta che i carabinieri non avrebbero potuto raggiungerlo. Abbiamo una conferma in più che Pinocchio raramente cammina!
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“Gli aizzarono dietro un grosso cane mastino che aveva guadagnato il primo premio a tutte le corse dei cani. Pinocchio correva, e il cane correva più di lui; per cui tutta la gente si affacciava alle finestre e si affollava in mezzo alla strada, ansiosa di veder la fine di un palio così inferocito. Ma non potè levarsi questa voglia, perchè il can mastino e Pinocchio sollevarono lungo la strada un tal polverone, che dopo pochi minuti non era possibile di veder più nulla”.
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“Durante quella corsa disperata, vi fu un momento terribile“…
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“Bisogna sapere che Alidoro (era questo il nome del can mastino) a furia di correre e correre, l’aveva quasi raggiunto. Basti dire che il burattino sentiva dietro di sè,
alla distanza d’un palmo, l’ansare affannoso di quella bestiaccia, e ne sentiva perfino la vampa calda delle fiatate”.
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“Appena fu sulla spiaggia, il burattino spiccò un bellissimo salto, come avrebbe potuto fare un ranocchio, e andò a cascare in mezzo all’acqua. Alidoro invece voleva fermarsi: ma trasportato dall’impeto della corsa, entrò nell’acqua anche lui”.
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Un vero peccato non saper nuotare. Così Pinocchio corse in suo soccorso, ma molto prudentemente visti gli avvenimenti trascorsi.
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Fidarsi e bene non fidarsi è meglio così dopo essersi fatto promettere di non avere più noie e in futuro si fece promettere di non essere più braccato dal cagnone, Pinocchio si decise a salvare Alidoro dall’affogamento.
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“Il povero cane non si reggeva più in piedi. Aveva bevuto, senza volerlo, tant’acqua salata, che era gonfiato come un pallone. Per altro il burattino, non volendo fare a fidarsi troppo, stimò cosa prudente di gettarsi novamente in mare; e allontanandosi dalla spiaggia, gridò all’amico salvato:― Addio, Alidoro; fa’ buon viaggio, e tanti saluti a casa. ― Addio, Pinocchio, — rispose il cane — mille grazie di avermi liberato dalla morte. Tu m’hai fatto un gran servizio: e in questo mondo quel che è fatto è reso. Se capita l’occasione ci riparleremo…. “—
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