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Episodio 12

TESTO e ILLUSTRAZIONI di Maurizio Stagni TRATTO DA: “Le avventure di PINOCCHIO” di CARLO COLLODI nei capitolo: 27.

Pin-131. Pinocchio fra i carabinieri.

I carabinieri si occuparono prima mettere in salvo Eugenio facendolo trasportare in paese e “quindi si volsero a Pinocchio, e dopo averlo messo in mezzo a loro due, gl’intimarono con accento soldatesco: Avanti! e cammina spedito! se no, peggio per te!”


Pin-132. Una raffica di vento.

Alle volte una raffica di vento può essere un vero colpo di fortuna. “Cavato” di testa il berretto il vento lo lanciò lontano e Pinocchio da buon burattino educato, chiese ai due gendarmi se gli fosse stato possibile recuperarlo. I due gendarmi risposero che purché si facesse in fretta la cosa si poteva fare … Quale migliore occasione per Pinocchio scappare con il berretto in bocca così in fretta che i carabinieri non avrebbero potuto raggiungerlo. Abbiamo una conferma in più che Pinocchio raramente cammina!


Pin-133. Alidoro.

Gli aizzarono dietro un grosso cane mastino che aveva guadagnato il primo premio a tutte le corse dei cani. Pinocchio correva, e il cane correva più di lui; per cui tutta la gente si affacciava alle finestre e si affollava in mezzo alla strada, ansiosa di veder la fine di un palio così inferocito. Ma non potè levarsi questa voglia, perchè il can mastino e Pinocchio sollevarono lungo la strada un tal polverone, che dopo pochi minuti non era possibile di veder più nulla”.


Pin-134. L’inseguimento del can mastino.

Durante quella corsa disperata, vi fu un momento terribile“…


Pin-135. Sentiva l’ansare della bestiaccia.

Bisogna sapere che Alidoro (era questo il nome del can mastino) a furia di correre e correre, l’aveva quasi raggiunto. Basti dire che il burattino sentiva dietro di sè,
alla distanza d’un palmo, l’ansare affannoso di quella bestiaccia, e ne sentiva perfino la vampa calda delle fiatate”
.


Pin-136. Un tuffo e una scivolata in acqua.

Appena fu sulla spiaggia, il burattino spiccò un bellissimo salto, come avrebbe potuto fare un ranocchio, e andò a cascare in mezzo all’acqua. Alidoro invece voleva fermarsi: ma trasportato dall’impeto della corsa, entrò nell’acqua anche lui”.


Pin-137. Non saper nuotare.

Un vero peccato non saper nuotare. Così Pinocchio corse in suo soccorso, ma molto prudentemente visti gli avvenimenti trascorsi.


Pin-138. Alidoro quasi in salvo.

Fidarsi e bene non fidarsi è meglio così dopo essersi fatto promettere di non avere più noie e in futuro si fece promettere di non essere più braccato dal cagnone, Pinocchio si decise a salvare Alidoro dall’affogamento.


Pin-139. Alidoro in salvo.

Il povero cane non si reggeva più in piedi. Aveva bevuto, senza volerlo, tant’acqua salata, che era gonfiato come un pallone. Per altro il burattino, non volendo fare a fidarsi troppo, stimò cosa prudente di gettarsi novamente in mare; e allontanandosi dalla spiaggia, gridò all’amico salvato:― Addio, Alidoro; fa’ buon viaggio, e tanti saluti a casa. ― Addio, Pinocchio, — rispose il cane — mille grazie di avermi liberato dalla morte. Tu m’hai fatto un gran servizio: e in questo mondo quel che è fatto è reso. Se capita l’occasione ci riparleremo…. “—




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